La
Capitaneria di Porto di Ortona ha posto sotto sequestro attrezzature balneari
posizionate abusivamente, su spiaggia libera, per complessivi 650 m2,
presso una nota insenatura del comune di Ortona, denunciando per il reato di
occupazione non autorizzata anche il gestore di una struttura turistica della
zona.
Già in passato infatti si era verificato che
alcuni operatori titolari di attività turistiche pose su proprietà privata, per
rendere più appetibile il servizio offerto ai propri clienti, avevano di propria iniziativa deciso di
occupare con ombrelloni e attrezzature varie, ampi spazi della vicina spiaggia
libera, sottraendola così all’uso dei cittadini.
I
militari della Capitaneria hanno dovuto agire in orario notturno, per assicurarsi
che gli ombrelloni non fossero di turisti di passaggio, anche se colore delle
attrezzature e distribuzione uniforme su tutta l’area lasciavano spazio a pochi
dubbi; ed all'arrivo in spiaggia - questa volta - c’era una novità: il titolare
della struttura privata aveva messo in pratica un astuto stratagemma per non
dare troppo nell'occhio in caso di controllo, lasciando in spiaggia, durante la
notte, i soli supporti per ombrellone, perseverando quindi nella volontà di
illudere i cittadini che l’area non fosse più libera ma riservata ai soli
propri clienti.
Il
sequestro, di ben 39 supporti per ombrellone recuperati in tutti e 650 mq. di
superficie, è stato subito convalidato dall'autorità giudiziaria di Chieti.
Le
spiagge libere sono un patrimonio di tutta la collettività, tanto più in zone
di particolare bellezza paesaggistica e naturalistica; ed il fatto che siano di
difficile accesso non deve indurre i privati confinanti ad impossessarsene per
lucrarci sopra. I controlli della Guardia Costiera continueranno a tutela anche
delle spiagge libere, per l’intera stagione estiva.