
L'ENI deve installare una nuova e moderna linea di oleodotto ai margini della pista.
Il provvedimento, giunto a ciel sereno senza alcuna pubblicità, penalizza gli appassionati del jogging e della bici, provenienti dai paesi viciniori.

Il silenzio assoluto è sceso sulla pista, soltanto il tabellone installato dall'ENI spiega le motivazioni della chiusura. Le perplessità rimangono e molti cittadini sono preoccupatissimi sul futuro della magnifica struttura. Un cantiere aperto potrebbe rovinarne il tracciato e danneggiarlo in modo irreparabile.

Il Comune ha il dovere di vigilare e controllare il transito dei mezzi sulla pista ciclabile.
La profezia di Luciano D'Alfonso potrebbe verificarsi:" basta un co.....ne agricoltore che attraversa la pista con il mezzo cingolato e tutto la struttura va in rovina".
Incrociamo le dita e speriamo che tutto ciò non si avveri. Arrivederci a giugno 2019.
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