Il regolamento, infatti, datato 1995 conteneva alcune contraddizioni rispetto al nuovo Statuto per cui era necessario modificarlo, anche in virtù di una pratica che da anni affligge i consigli comunali, l’eccessiva durata, che porta, purtroppo, a una scarsa partecipazione e attenzione popolare ad uno dei momenti più significativi della vita amministrativa cittadina.
Con il nuovo regolamento si è inteso, infatti, dare semplicemente priorità ai punti iscritti all’ordine del giorno che presumibilmente riguardano e interessano in modo concreto la cittadinanza poiché si tratta degli argomenti su cui il consiglio è chiamato a deliberare. Posticipando semplicemente dopo gli argomenti iscritti all’ordine del giorno la discussione politica, permettendo così ai cittadini di assistere prima alle deliberazioni e poi alle comunicazioni che per loro natura sono più politiche.
«Del resto la questione si era già posta durante la scorsa amministrazione – sottolinea il sindaco Leo Castiglione- tanto che l’allora Presidente del Consiglio Comunale Ilario Cocciola nella seduta di approvazione dello Statuto, basta leggere i verbali, dichiarò “ l’ora e mezza di discussione è eccessiva e messa alla punta si dovrebbe riorganizzare”. Per cui già da allora si riteneva che fare all’inizio del consiglio Comunale un’ora e mezza di comunicazioni e discussioni fosse eccessivo poiché toglieva tempo utile alla vera e propria trattazione e discussione degli argomenti posti all’ordine del giorno. Noi oggi abbiamo ripreso quelle perplessità e le abbiamo calate nel nuovo regolamento contraendo l’ora e mezza a un’ora e posticipandola alla fine della trattazione degli argomenti all’ordine del giorno. Inoltre in commissione i consiglieri di maggioranza, vista la richiesta della minoranza di lasciare insieme le comunicazioni del sindaco e quella dei consiglieri, hanno proposto di posticipare tutte le comunicazioni alla fine. Quindi al di là dei proclami da social del consigliere Polidori che parla di diritti lesi, la verità è che le prerogative dei consiglieri comunali restano intatte e non poteva essere altrimenti sia perché lo stabilisce la legge sia perché siamo ben consapevoli che potremmo trovarci in futuro nel ruolo di minoranza. Il regolamento proposto dall’amministrazione prevede semplicemente, ripeto, una riduzione e riorganizzazione dei tempi delle comunicazioni e delle discussioni, perché forse molti cittadini non lo sanno ma su alcuni argomenti il vecchio regolamento prevede 40 minuti a consigliere comunale, moltiplicato per 16 consiglieri significa 10 ore di discussione, tanto che diversi consigli comunali iniziati la mattina sono terminati la sera tardi. Consigli in cui i cittadini dopo le prime due ore abbandonano l’aula e la visione della diretta streaming, evidentemente perché non interessati a tali discussioni. Per cui riteniamo che sarebbe utile fare consigli più brevi e più fruttuosi per la cittadinanza. Anche perché i consiglieri comunali tutti, sia quelli di maggioranza che quelli di minoranza possono esprimere ciò che ritengono giusto anche con minor tempo. Non si vede quindi quali siano gli “attacchi ai presidi di democrazia” ventilati, forse l’unica preoccupazione di taluni consiglieri è di perdere il palcoscenico delle proprie performance oratorie piuttosto che concentrarsi sulla discussione degli argomenti portati in Consiglio. Del resto il regolamento è ancora all’attenzione della commissione consiliare e quindi sono ancora in discussione tutti i punti proprio par arrivare ad un documento il più condiviso possibile, anche se fino ad oggi alle diverse proposte avanzate dai consiglieri di maggioranza per mediare le posizioni in campo la minoranza ha risposto con una chiusura totale arroccandosi su una sostanziale inamovibilità».